Egregio signor presidente,
nel
nostro impegno statutario di fare, in un certo senso, da sentinella
dell’ambiente del Garda, ci troviamo sempre più spesso di fronte alla
consuetudine degli immobiliaristi di rivolgersi al SUAP per superare le
destinazioni d’uso di aree comunali incontaminate. Praticamente ove
esistono vincoli di costruzione il proprietario del terreno, spesso in
collaborazione con società immobiliari, cerca di superare le regole
rivolgendosi al SUAP. In alcun casi sono addirittura le amministrazioni
comunali a suggerire questo marchingegno (la chiameremmo “gabola” come
veniva definita dai nostri nonni lombardo veneti).
Essendo
in fondo un po’ “crucchi” pensiamo, forse sbagliando, che non si
dovrebbe poter ricorre con successo a queste “gabole” in quanto in una
società civile e democratica le regole vanno rispettate. Abbiamo quindi
interpretato il significato dello Sportello Unico come:
-
Un’importante strumento per promuovere i processi di semplificazione amministrativa per coloro, aziende o imprenditori, vogliano intraprendere nuove attività produttive o ampliare quelle già esistenti.
La
premessa è quindi la presentazione di una domanda per iniziare una nuova
attività produttiva. Immaginiamo dunque, probabilmente a torto, che sia
necessario documentare questa richiesta. Nella nostra ignoranza abbiamo
provato ad ipotizzare i dati che il proponente dovrebbe fornire:
-
Referenze personali o aziendali (bancarie, antimafia eccetera)
-
Piano di fattibilità dell’impresa.
-
Business Plan.
-
Consistenza finanziaria dell’impresa.
-
Trasparenze delle fonti di finanziamento.
-
Esperienza provata nel settore.
-
Aspetto occupazionale basato su dati certi.
Caro
presidente, abbiamo scoperto che siamo degli illusi e che tutto ciò non
serve. Sono nostre pretese fantasiose. Siamo o non siamo il paese degli
azzeccagarbugli di manzoniana memoria? Francamente non abbiamo ancora
capito quali siano i requisiti per accedere a questo strano sportello,
ma certamente non si tratta di quelli da noi elencati,
Abbiamo
svolto un’indagine e possiamo riferirle di quanto abbiamo scoperto in
due casi precisi, uno a Lonato del Garda (località Valsorda) e l’altro a
Polpenazze del Garda (località Picedo) che lei può far controllare.
Ed ecco il procedimento che va accuratamente rispettato e questa è la premessa territoriale, ossia la scelta dell’area:
-
deve avere dei vincoli, l’ideale è che sia indicata, almeno, come Ambito Agricolo Strategico (AAS);
-
deve mancare di una rete fognaria adeguata;
-
deve essere priva di una rete viaria che possa consentire ed assorbire il flusso di persone previste dal progetto.
Come
meravigliarsi quindi delle denunce dell’Ersaf (Ente Regionale per i
Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) della Lombardia: “Ogni giorno nel Bresciano si consumano 2,16 ettari. In Lombardia “spariscono” 86,3 metri quadri al minuto.”
Il
rischio dell’inquinamento è alto sia per le rete idriche cittadine dei
vari comuni gardesani, sia per il lago. Le alghe che sono apparse sulle
rive e la moria di anguille dovrebbero rappresentare un campanello
d’allarme. La “morte” del lago di Garda avrebbe un esito funesto anche
per le popolazioni delle provincie direttamente interessate e quelle
limitrofe.
E’
opinione generalizzata che la strade che costeggiano il Benaco da
Desenzano a Riva rischiano, nel periodo estivo, una paralisi che
comporta un inquinamento (smog) per abitanti e villeggianti, impedendone
o ritardandone di fatto la mobilità Il problema viario dovrà essere
risolto a livello sovra comunale coinvolgendo la provincia e la regione a
livello locale e il governo centrale e la CEE a livello nazionale.
Altra caratteristica fondamentale per l’accesso è legata alla tipologia delle società richiedenti:
-
Deve essere una società a responsabilità limitata (possibilmente immobiliare), con un capitale comunque inferiore a € 100 mila. La capitalizzazione ideale è di € 10 mila.
-
La trasparenza per riuscire a capire chi sia effettivamente l’imprenditore non serve a nulla e quindi vi sono tutto un insieme di scatole cinesi che puntualmente possono arrivare in Austria o in Svizzera.
-
Un business plan che giustifichi l’investimento è assolutamente superfluo.
-
Garanzie finanziarie e trasparenza dei finanziatori, un optional abbastanza fastidioso.
-
Una giustificazione seria della promessa di assunzioni non deve far parte della documentazione.
-
L’uso di società di comodo, non è vietato, ma anzi raccomandato.
-
E’ necessario presentare un progetto architettonico, studiato in maniera tale che possa essere trasformato da “imprenditoriale” in …? mah provi lei egregio signor presidente ad indovinarlo. Il benestare dipende sostanzialmente dalla Sovrintendenza ai beni architettonici e non dall’assessorato all’industria e artigianato come logica vorrebbe. Come si dice oggi, rimaniamo “basiti”.
Ah,
dimenticavamo la spiegazione, società a responsabilità limitato con
capitali inferiori a € 100 mila per evitare i sindaci. Il controllo del
collegio sindacale sulla società è un controllo di legalità perché i
sindaci verificano il rispetto della legge e
dello statuto e possono impugnare dinanzi al tribunale le delibere non
conformi alla legge e allo statuto. Inoltre essi verificano
l’adeguatezza dell’organizzazione amministrativa e contabile e la
corretta amministrazione della società segnalando all’assemblea
eventuali fatti rilevanti. Il collegio sindacale delle società può
denunciare al tribunale eventuali irregolarità riscontrate nella
gestione. Una società senza quest’organo appare quindi senza controllori.
Egregio
signor presidente attendiamo con ansia un suo chiarimento circa la
funzione dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) e in tale
attesa le porgiamo cordiali saluti.
Gabriele Lovisetto – Antonio Scanziani
Consiglieri
P.S.
L’incarico agli enti preposti di partecipare al SUAP rappresenta un
esborso per i contribuenti che in questo momento di crisi generalizzata,
spesa che potrebbe essere forse risparmiato ponendo dei paletti
d’ingresso e far esaminare soltanto proposte concrete e documentate.
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